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Sardegna & Atlantide

Ultimo Aggiornamento: 21/09/2007 15:37
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21/08/2007 20:33

La perduta Atlantide?
E' proprio la Sardegna
La verifica sul posto delle tesi sostenute dal volume



ROMA - La civiltà di Atlantide, l'isola perduta dalle vene d'argento, è stata spazzata via da una gigantesca onda marina alta 500 metri, un mega-tsunami originato da un'esplosione nel profondo del mare. "Quell'isola, cercata in tutti gli oceani del mondo è proprio qui, sotto casa. È la Sardegna". Lo sostiene Mario Tozzi, geologo e ricercatore, nella puntata di stasera di "Gaia", alle 20.50 su RaiTre, articolata come una verifica sul posto delle tesi inaspettate messe nero su bianco da Sergio Frau nel libro "Le colonne d'Ercole-Un'inchiesta", ricognizione nella geografia antica, rilettura rivoluzionaria di miti, spericolata reinterpretazione delle testimonianze degli antichi.

Frau convoca, con piglio giornalistico, studiosi moderni e autori dell'antichità (da Platone a Plutarco) e li mette a confronto in forum, tavole rotonde, interviste pressanti. A sorpresa viene fuori che, nel periodo più arcaico, le Colonne d'Ercole non erano piazzate là dove ora le conosciamo, ma più vicino, nel Canale di Sicilia, a chiudere il Mediterraneo Occidentale fuori da una frontiera. Rientrano così da Gibilterra gli dei più antichi, i mostri primordiali, i luoghi del mito che, esuli nell'Atlantico, riprendono possesso dei siti mediterranei. Tra questi Atlantide che non sarebbe altro che la Sardegna.

"Il mio" dice Mario Tozzi, conduttore di "Gaia" "è un viaggio archeologico e geologico. Ho verificato sul posto, in Sardegna, tutto quello che del libro è plausibile. Il viaggio è articolato in tre tappe. La prima è nel distretto minerario del Sulcis-Iglesiente da dove i Fenici portavano via quantità enormi di argento. Poi ci si sposta nel sito archeologico della reggia di Barumini, investita sul lato sud da una gigantesca onda marina che ha sedimentato fango sulle pietre. Quindi, partendo da una carta dei fondali marini del Tirreno, si cercano i vulcani a Sud della Sardegna. Una frana o il collassamento di un vulcano possono provocare lo spostarsi di enormi quantità d'acqua che si abbattono sulle coste. È quanto è successo in Sardegna".

(9 novembre 2002)

www.repubblica.it/online/spettacoli_e_cultura/colonnefrau/atlantide/atla...
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21/08/2007 20:34

Alcuni link che trattano l'argomento:

www.mondosardegna.net/all-lang/curiosita/curiosita.php?LANG=ita&curiosi...

(n.d.r. questa e' molto piu' completa )

edicolaweb.net/stren06l.htm

Se a queste ipotesi aggiungiamo che
1) data la presenza massiccia di militari dal dopoguerra ad oggi, sembra di abitare nell'Area 51 :

La presenza militare nell'isolaOltre 35mila gli ettari di territorio sardo sotto vincolo di servitù militare e 20mila chilometri quadrati di mare interdetta alla pesca, alla navigazione e alla sosta.CAGLIARI, 31 OTTOBRE 2005 - Sono oltre 35mila gli ettari di territorio sardo sotto vincolo di servitù militare. In occasione delle esercitazioni viene interdetto alla navigazione, alla pesca e alla sosta, uno specchio di mare di oltre 20 mila chilometri quadrati, una superficie quasi pari all'estensione dell'intera Sardegna. Sull'Isola ci sono poligoni missilistici (Perdasdefogu), per esercitazioni a fuoco (Capo Teulada), poligoni per esercitazioni aeree (Capo Frasca), aeroporti militari (Decimomannu) e depositi di carburanti (nel cuore di Cagliari) alimentati da una condotta che attraversa la città, oltre a numerose caserme e sedi di comandi militari (di Esercito, Aeronautica e Marina). Si tratta di strutture e infrastrutture al servizio delle forze armate italiane o della Nato.

Qualche numero: il poligono del Salto di Quirra-Perdasdefogu (nella Sardegna orientale) di 12.700 ettari e il poligono di Teulada di 7.200 ettari sono i primi due poligoni italiani per estensione, mentre il poligono Nato di Capo Frasca (costa occidentale) ne occupa oltre 1.400. A questo vanno aggiunte le basi tra le quali spicca il caso di quella Usa di S.Stefano a La Maddalena.

www.regione.sardegna.it/j/v/25?s=45575&v=2&c=3696&t=1

2)attraverso google earth 39° 45'22.83" N 9° 16'26.49" E ,scoprirete come sopra il cielo del poligono del Salto di Quirra-Perdasdefogu le nuvole sono rettangolari

3)e come il 20% dei bambini nati in questa zona presentava malformazioni di vario tipo

4)La strana presenza di Polaris (dal punto di vista logistico) :Il parco scientifico e tecnologico di Pula (Ca) di cui e' capo Carlo Rubbia ( www.sardinews.it/5_02/09.html )

5)L'alta contentrazione nell'isola di persone particolarmente longeve (se in buona parte del mondo occidentale solitamente la media oscilla tra 1:4 e 1:7 a favore del gentil sesso, nell'isola dallo splendido mare, questo rapporto arriva addirittura a 1 a 2)http://newton.corriere.it/PrimoPiano/News/2002/09_Settembre/30/Anziani.shtml

..Qualche dubbio sulla particolarita' storicoscientifica puo' effettivamente sorgere
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21/08/2007 20:39

...Ho trovato su questo forum, l'argomento di cui trattiamo , praticamente gia' sviscerato per tutte quelle parti storiche che compongono il mito che sta alla base di questa ipotesi :

www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&postid=1800602

cio' che aldila' dell'ipotesi mi ha fatto pensare e' la militarizzazione esasperata dell'isola , in molte zone dell'entroterra non si puo' accedere e guarda caso tutti i paesi della nato vengono qua a fare esercitazioni e collaudi ( se di cose appena inventate o trovate gia' in loco, questo non lo so);
Nel forum sopracitato c'e' una considerazione che accomuna anche il modo di pensare di chi partecipa al ns forum :"Se una teoria o una ricerca non è considerata attendibile,non viene presa in considerazione e passa in sordina.
Come mai si sono scomodati e sono scesi dalle cattedre?" e' una frase riferita ad un appello firmato da circa 240 studiosi tra Archeologi, Geologi, Storici, Filologi, Glottologi, Antropologi, studiosi e professionisti di varie discipline, impegnati a vario titolo nello studio delle antiche civiltà del Mediterraneo e particolarmente della Sardegna che demolisce ogni teoria che possa legare la Regione con Atlantide.

E' ovvio che se anche Atlantide venisse scoperta, questa informazione non verrebbe mai resa pubblica

Sulla presenza di una grande struttura come "Polaris" , ho chiaramente inserito il dubbio sulla logistica del loco; ogni cosa arrivi dal continente vs l'isola , ha un costo piu' alto, per via dei trasporti via aerea o via mare, perche' costruire in questa regione una struttura che il cui costo sarebbe stato largamente inferiore in qualunque altra parte d'italia?
(nel loro sito parlano di diverse tipologie di studi e si presentano come un luogo immerso nella natura, in realta' palazzine di pochi piani in superficie e diversi altri sottoterra)

Il discorso sulla longevita' dei Sardi, riconosciuta dagli studiosi di tutto il mondo, ne hanno fatto un caso internazionale tanto che alcuni anni fa hanno fatto un esperimento su tutti gli abitanti di un paese (appena trovo la notizia ,inserisco il link) al fine di studiare il loro dna.
La genetica in Sardegna e' diventata importante come il Mirto . Cosa cercavano di particolare questi scienziati?

Io non credo al 100% alla teoria che afferma che la Sardegna sia Atlantide, sto cercando di capire (anche grazie al vs contributo) se e' possibile che la Sardegna abbia fatto parte di Atlantide ( )

trovato il link: www.perdasdefogu.it/GENETICA.htm

..strana coincidenza i 2 paesi su cui quelli di Polaris hanno fatto l'esperimento del DNA son Talana e Perdasdefogu (come gia' detto dove e' sito il poligono del Salto di Quirra)

scienza e militari?

Cio' che io intendo dire non serve certo a dare certezza o rendere tesi,le ipotesi formulate da Tozzi e Sergio Frau nel libro "Le colonne d'Ercole", anche perche' credo che trovare una similitudine tra un Mito e qualcosa che realmente esiste e' un discorso che senza prove concrete non si puo' fare.
Innanzitutto bisogna dimostrare l'esistenza reale di Atlantide, solo dopo si puo' ipotizzare dove collocarla.
Al di la' di questo e' anche vero che non credo piu' da un pezzo alle coincidenze ,ne' tantomeno alle versioni ufficiali, siano queste militari (vedi logistica) o scientifiche (vedi polaris).Credo che per ogni cosa ci siano 2 verita',solitamente quella nascosta e' quella vera.

Un ultima cosa (citazione dal link che avevo gia' postato):

www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&postid=1800602

l’Atlantide di Platone non è un dato storico riferibile a un determinato luogo e a un determinato tempo, ma è solo una costruzione poetica e utopistica a fini esplicativi, riconosciuta come tale già dal discepolo Aristotele, che affonda le radici in una serie di miti largamente diffusi nel mondo antico, radicati nella consapevolezza della fragilità delle conquiste della civiltà di fronte allo strapotere della natura e rafforzati dalla memoria di catastrofi naturali effettivamente accadute e documentate come l’eruzione del vulcano di Thera nelle Cicladi, tra il XVII e il XVI sec. a. C. (frase riferita da un appello firmato da circa 240 studiosi,che demoliscono l'ipotesi di Tozzi e Sergio Frau )
[Modificato da sev7n 21/08/2007 20:40]
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21/09/2007 15:36

I NURAGHE, OPERA DI ATLANTIDE?

I Nuràghe sono uno dei più grandi misteri dell'archeologia.
Secondo gli archeologi, risalirebbero al II millennio a.C. e sono da attribuire alle popolazioni sarde che occupavano l'isola in quel periodo. Ma molti sono scettici a proposito. Come avrebbero fatto, infatti, popolazioni primitive ad erigere opere così complesse e megalitiche. Una recente teoria vede i Nuràghe essere opera dell perduta civiltà di Atlantide. E, secondo alcuni, proprio la Sardegna non sarebbe altro che l'isola di cui Platone racconta nei suoi Crizia e Timeo. Infatti, nell'antichità, le famose colonne d'Ercole non erano situate dove noi le collochiamo oggi, cioè presso lo stretto di Gibilterra, ma altrove e più precisamente, tra la Sicilia e la Tunisia, in quanto il mondo di allora, del II millennio a.C., arrivava proprio lì. Fu Alessandro Magno il macedone ad estendere i confini del mondo conosciuto verso ow, così che gli uomini del suo tempo si videro costretti a spostare le colonne, ponendole tra l'Africa e la Penisola Iberica. Così, quando Platone dice: "oltre le colonne d'Ercole...", dobbiamo intendere, oltre il canale di Sicilia. La Sardegna potrebbe essere stata al tempo, l'isola di Atlantide. Ma potrebbe anche esserci stata un'altra isola, ora scomparsa, tra questa e l'Africa. I sostenitori della teoria che vede la Sardegna essere stata Atlantide, pone l'accento sul fatto che il lato ow dell'isola sia stato devastato in tempi remoti da una gigantesca inondazione, probabilmente provocata dalla caduta di un meteorite nel Mediterraneo, più o meno tra la Spagna e la Sardegna. Inoltre, osservando le costruzioni etrusche in Toscana, non può passare inosservato il fatto che assomiglino molto, se viste dall'alto, ai circolari Nuraghe. Un caso? Non potrebbe invece essere che i superstiti di Atlantide emigrarono in Italia, dando vita così alla civiltà degli Etruschi? Ma sono solo ipotesi.

In nord Europa, specialmente in Inghilterra, esistono molte antiche opere in pietra, monumenti megalitici (dal greco mégas = grande, lìthos = pietra) risalenti all'età preistorica (precisamente al periodo neolitico, 8.000/3.000 a.C.). Più precisamente, si distinguono in:

- dolmen (dal bretone doul = tavola, men = pietra), costituiti da due grosse pietre verticali e da un architrave appoggiata sopra su di esse e destinati a servire da camere funerarie;

- trulli (dal greco trùllos = cupola), a forma cilindrica e dal tetto a cono, usati come abitazioni;

- menhir (dal bretone men = pietra, hir = lungo), blocchi monolitici isolati l'un l'altro, alti alcuni metri. Ne conosciamo un esempio importante in Bretagna, a Carnac, circa 120 km a nor-ow di Nantes, dove i molti menhir allineati per lunghe file (alignements) devono essere serviti come monumento/osservatorio.

Più recenti, dell'età del bronzo (3.000/1.200 a.C.), sono i nuràghe, torri cilindriche dal diametro di circa 10 mt, dotate di uno o due piani comunicanti tra loro mediante una scala a spirale interna. Si pensa potessero servire come punti di difesa e come abitazioni dei capi locali. Uno tra i più conservati è quello di Torralba (Sassari). La Sardegna è la terra dei nuràghe. sull'isola ve ne sono stati eretti circa 7.000, tutti risalenti all'età del bronzo.

L'astronomia, per gli antichi, è stata una scienza fondamentale. Essi seguivano i movimenti degli astri nel cielo così come noi oggi sfogliamo il nostro calendario. avere tali punti di riferimento stagionali era molto utile per sapere quando seminare, quando raccogliere, mietere e celebrare certi riti. L'agricoltura era fondamentale nell'antichità, così come lo sarà ancora fino all'età moderna ed ancor oggi, riveste una certa importanza. Così come, era fondamentale rispettare i propri dei, svolgendo rituali legati al movimento degli astri, in particolar modo del Sole e della Luna. Non solo in Inghilterra, anche in Mesopotamia si adorava la dea della Luna (Sin) e, così come in Egitto, il disco solare (Aton). Ma il nome di queste divinità cambiava da tempo a tempo e da luogo a luogo. anche Stonehenge si pensa fosse legato in qualche modo al movimento degli astri ed al cambio delle stagioni e dopotutto, come abbiamo visto, tale cosa non può che sembrarci normale.


BREVE STORIA DEI MEGALITI

- Tardo V millennio a.C.: è l'era delle tombe a corridoio. Di solito, queste tombe, ricoperte da un tumulo, erano progettate in modo che durante il solstizio d'estate la luce del sole penetrasse all'interno, per oltre venti metri di galleria, fino ad illuminare la camera più interna. Ciò è la prova che già in epoca preistorica le popolazioni primitive possedevano alcune nozioni astronomiche.

- 3.500 a.C.: tempio di Gigantija, a Malta.

- 3.000 a.C.: tempio di New Grange (Irlanda). Tombe a Los Millares (Spagna).

- 2.500 a.C.: templi di Tarxien a Malta e megaliti nell'Europa centrale.


Inizio dei lavori a Stonehenge. Viene scavata la prima trincea circolare di 108 metri di diametro.

- II millennio a.C.: costruzione dei nuràghe in Sardegna. Ne verranno costruiti fino all'età romana (III secolo a.C.).

- 1.800 a.C.: Continua la costruzione di Stonehenge. Interessante notare che durante questa fase vengono erette una doppia serie di "pietre blu", provenienti dai monti Prescelly, nel Galles, distanti via terra più di 300 km dal sito.

- 1.600 a.C.: Stonehenge viene completata mediante l'erezione dei triliti di arenaria, sia il circolo che il ferro di cavallo più interno.

- 1.000 a.C.: Teste colossali a La Venta, Messico.

- 1.000 d.C.: Vengono eretti i colossali "testoni" dell'isola di Pasqua, nel Pacifico meridionale.


www.croponline.org/sardegna.htm
[Modificato da sev7n 21/09/2007 15:37]
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